Alimentazione naturale

Rubrica a cura di: Gaetano Cogoi

Alimentazione naturale: Per alimentazione naturale si intende come primo passo l’approvvigionamento di cibi che non vengono trattati con sistemi tecnologici, sia meccanici che altri sistemi capaci di influenzare le qualità naturali degli alimenti. La qualità degli alimenti dipende da tanti fattori collegati alla qualità specifica degli stessi che a sua volta genera il prodotto (terreno, aria, luce, qualità del seme, concimazione e tipo di coltivazione, lavorazione, stoccaggio, etc,). Nel caso specifico sorge allora la domanda: è oggi possibile, a livello planetario, riconoscere i cibi naturali da quelli adulterati? Oppure: quali sono state le modificazioni ambientali e climatiche che hanno modificato la qualità del cibo? Cosa ha influenzato l’uomo a dirigersi verso una coltura innaturale? Numerose altre domande si pongono nella relazione che l’uomo avrà verso la parte “naturale” del pianeta, riconoscendo un cambiamento continuo presente nell’universo, come base di riflessione necessaria. E non si può prendere come dato l’aumento della età nel confronto, che spesso si contrappone, per liberare l’industria alimentare dalle responsabilità relative alla qualità degli alimenti emessi in commercio. Il tentativo di produrre alimenti capaci di disperdere il meno possibile le qualità intrinseche del cibo viene oggi riconosciuto da due atteggiamenti: 1. Cibi biologici. Si trovano attualmente in vendita cibi cosi detti biologici che vengono governati da leggi nazionali in modo che le concimazioni ed il trattamento siano parzialmente controllati per non superare un livello di contaminazione chimica o batteriologica. Il concime impiegato è prodotto da animali che vengono alimentati con coltivazioni controllate e certificate. Ma dobbiamo anche riconoscere che la distribuzione di tali alimenti richiede un costo maggiore a favore di persone benestanti e spesso, tali alimenti provengono da aziende distanti dal luogo di consumo e quindi con perdita di qualità organolettiche. 2. La coltivazione biodinamica e oleodinamica. È una particolare coltivazione di alimenti su principi dettati da Rudolf Steiner, fondatore dell’Antroposofia. Una particolare cura viene iniziata in primis con un trattamento del suolo per ripristinare lo stato naturale per incrementare la presenza di oligoelementi persi durante la precedente coltivazione industriale. Sul suolo riattivato vengono fatte successivamente le semine. In questo processo si riprende una relazione con la “madre terra” considerando le influenze astrali ed in particolare le fasi lunari. Altre tipologie di coltivazioni si orientano nel ricreare uno stato naturale, con procedimenti artificiosi ma che comunque hanno come principio quello di isolare la pianta da influenze esterne, il classico esempio è la coltura idroponica, ma anche più semplicemente la coltura in serra. Nel modo più generico le necessità organiche alimentari sono legate alla stessa composizione corporea; il corpo ha bisogno di nutrirsi di proteine, carboidrati e grassi, ma le indicazioni alimentari, attualmente, non sono più indirizzate sui generis, cioè quello che il dietologo preferisce è indirizzare personalmente verso una dieta che comprenda elementi dei quali l’individuo necessita in quel momento temporale. Sempre più frequentemente si sente parlare di alimentazione personalizzata della quale si tiene conto anche del gruppo sanguigno, delle reazioni immunitarie presenti, del peso corporeo, della spesa energetica quotidiana, etc. E’ quindi non indicato procedere a delle indicazioni dietetiche generali ma valutare il bisogno e le implicazioni alimentari sul sistema persona.
Articolo : Gaetano Cogoi (Amici Airone Bianco).